OrganicSur s.a.s
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lunedì 2 marzo 2009

ACREDITAMIENTO COOP ITALIA FORTALECE EL TRABAJO DE NUESTRA ASOCIACION!









Estimados Miembros de Atapri, tenemos el agrado de confirmarles que a partir del pasado dia jueves 26 Febrero 2009 las bananas organicas certificadas en venta con la marca "Solidal Coop" por FLO (FAIR TRADE LABELLING ORGANIZATION) pasan a formar parte de los productos acredidatos por la cadena COOP ITALIA. Este logro nos permitirà de aumentar los cupos de conferimiento a esta cadena conjuntamente con la posibilidad de enfrentar el periodo del verano europeo con volumenes mayores otorgando mas estabilidad y sostenibilidad al proyecto! Conjuntamente se esta gestionando a partir del mes de Mayo 2009 la posibilidad de incluir un cupo de producto organico en conversion dentro de la gama convencional de la misma cadena, contribuyendo en este modo a los socios que esten en periodo de transicion a soportar este periodo hasta lograr el estandar full organic. Como siempre la posibilidad de obtener nuevos privilegios trae consigo la necesidad de asumir nuevas y mas amplias responsabilidades por lo que todos juntos debemos trabajar aun mas intensamente para conservar esta nueva e impotante salida comercial.

giovedì 12 febbraio 2009


Banane equosolidali: un progetto di OrganicSur
Pioniere italiano nell'importazione di banane biologiche dal 1997 e licenziatario del marchio Fairtrade dal 2002, OrganicSur propone oggi una nuova ed articolata gamma di banane bio e certificate Fairtrade per soddisfare le diverse esigenze del mercato italiano: grande distribuzione organizzata, mense scolastiche e negozi bio specializzati. Le banane di Organicsur provengono da ATAPRI (Asociacion Trabajadores Autonomos La Primavera), produttore dell’Ecuador, e sono confezionate in differenti cartoni appositamente creati con tinte naturali nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità che caratterizzano l’operato di ATAPRI. Per maggiori informazioni su ATAPRI: www.banatapri.blogspot.com

martedì 23 dicembre 2008

ATAPRI- cartoline dalla provincia di El Oro- Machala (Ecuador)


1.-2.- 3. Piantagione La Esperanza, loc. Corralitos- El Oro (socio Atapri CO 57), proprietaria Sig.ra Julia Guerrero (nella foto il padre)



4.- 5.Figli dei produttori e Franco De Panfilis in loc. San Joachin- El Oro



6.- 7.Piantagione Mercedes, loc. Sitio Nuevo (socio Atapri SN 27), proprietario Sig. Gerardo Bustamante

Lancio dei nuovi cartoni per il 2009

Il 2009 incomincia con 4 nuovi cartoni studiati per andare incontro alle necessità del mercato italiano non solo per quanto riguarda l'estetica ma soprattutto il contenuto.
ATAPRI DELUXE BOX da 18 kg netti garantiti (in realtà contiene quasi 19 kg di frutta) riporta i colori originali del logo FAIR TRADE su sfondo color kraft a tinte naturali; è una selezione delle migliori banane bio FAIR TRADE che i soci conferiscono settimanalmente. In questo cartone vanno solo banane di media-grossa pezzatura, con pelle perfettamente "pulita" e mirate ad accontentare le richieste della più esigente GDO nostrana.
Abbiamo, poi, approntato il nuovo cartone ATAPRI JUNIOR da 13 kg netti garantiti che è esclusivamente pensato per i negozi specializzati che cercano un prodotto bio di elevata qualità e conservabilità. Sono state scelte, quindi, banane raccolte leggermente in anticipo con corone particolarmente sane a taglio alto (e perciò meno esposte a fenomeni di marcescenza). Il cartone pesa 5 kg in meno rispetto a quelli standard per permettere ai negozi di ricevere più forniture settimanali e disporre così di merce sempre fresca.
Questi due cartoni costituiscono l'orgoglio dei 60 piccoli produttori dell'associazione che finalmente, dopo più di 10 anni di imposizioni di marchi e condizioni da parte delle multinazionali, trovano la possibilità di vedere rappresentato il proprio marchio e la propria identità su un loro cartone.
Abbiamo studiato, inoltre, un cartone appositamente creato per un importante cliente fornitore delle mense scolastiche che costituisce una novità assoluta per un Paese come l'Ecuador caratterizzato perlopiù da banane di grossa pezzatura. Il nuovo BIOSI' COLEGIO nasce nel momento dell'infiorescenza; la fioritura è naturale e non vi è il consueto diradamento. In questo modo la pezzatura di queste banane bio FAIR TRADE si riduce spontaneamente del 30-40% potendo così garantire 120-140 banane per cartone con un peso medio di 150 g per frutto. Questo lavoro può realizzarsi solo assicurando ai singoli produttori un lavoro a lungo termine poichè questa gestione della produzione non permette ai produttori di conferire la banana al mercato corrente che accetta solo frutta con calibro superiore agli 8 pollici.

Solo un'organizzazzione ben articolata come la nostra si può permettere di rifiornire il mercato italiano con questa frutta durante tutto il ciclo scolastico, servendo durante il resto dell'anno (periodo estivo e Natale) il mercato del nord Europa attraverso alleanze strategiche consolidate da ben 10 anni di lavoro.

E per finire, il nostro classico cartone a marchio OSI ha avuto un restyling; conterrà solo banane BIO per poter coprire le aspettative della nostra clientela media che cerca un giusto rapporto qualità-prezzo e l'affidabilità di un'azienda come la ORGANICSUR che da ben 12 anni si propone continuativamente al mercato italiano!

Atapri- Biodiversità ed emissione responsabile di CO2


Nel rispetto del proprio motto "proteggiamo la biodiversità, fonte di vita", l'Associazione di piccoli produttori ATAPRI da sempre dirige i propri sforzi per il rimboschimento della regione, nella provincia di El Oro nel sud dell'Equador, nella quale coltivano la Musa sapientum originaria delle Filippine.
Normalmente le piantagioni di banane contano 1500-1700 piante/ ettaro e materiale genetico proveniente da nuove cultivar ottenute da meristemi rinforzati, clonati e resitenti a talune malattie, alla siccità e al ristagno.
ATAPRI, invece, ha come regola l'utilizzo di massimo 1000 piante/ ettaro, l'uso di materiale genetico proveniente solo da piante autoctone che si auto-propagano naturalmente e fenotipicamente considerate più resistenti e una coltivazione condotta seguendo i principi dell'agricoltura biologica. Questa filosofia di produzione permette ai soci produttori di ATAPRI di rinnovare completamente le piantagioni ogni 20 o 30 anni invece che ogni 7 anni come per le piantagioni più produttive generate da meristemi, ma la conduzione biologica unitamente alla caratteristica autoctonia necessariamente riducono la resa produttiva a circa 10-15 cartoni/ settimana per ettaro (nel convenzionale grazie all'uso di fertilizzanti e pesticidi di sintesi si raggiungono punte di 55-60 cartoni/ settimana per ettaro).
La bassa densità di banane per ettaro consente la coltivazione di arbusti di cacao della varietà "criolla" e di altre importanti specie di piante locali che dall'ultimo censimento, effettutato tra tutti i soci nel novembre 2008, risultano essere le seguenti:
- 450.000 piante di banane (nessuna delle quali proveniente da meristemi); - 350.000 arbusti di cacao; - 1.500 ettari di foresta tropicale autoctona vergine; - 800 ettari di specie locali rimpiantate secondo il piano di rimboschimento (20.000 piante di cedro tropicali, 10.000 di figueroa, 5.000 di guachapeli, 10.000 di samon e 10.000 arbusti di frutta tropicale quali mango, papaia, mini-banano "orito", ecc.). Per l'anno 2009 è già in programma l'impianto di 20.000 nuove piante di pachacos e 5.000 piante di canna di bambù 'fistula'.
L'evidente "rinuncia" ad un'agricoltura intensiva porta i soci a beneficiare di un favorevole ed unico ecosistema la cui armonia si riflette in un prodotto più sano e meno vulnerabile agli attachi dei agenti patogeni del banano (principalmente la sigatoka nera).
L'abbondanza di fogliame a diverse quote (cioè gli arbusti di cacao al riparo delle foglie di banano e molto più in alto le specie da legno ed i grossi alberi da frutto tra cui mango e papaia), inoltre, permette di risparmiare e catturare 0,95g equivalenti di CO2 per ogni banana prodotta dai soci ATAPRI. Secondo un programma di calcolo ed studio sulla CO2 iniziato nell'ottobre 2008 per poter valutare emissione e cattura di CO2 derivante dalla produzione agricola delle banane dei soci dell'associazione, la CO2 emessa e derivante dai trasporti marittimi e terrestri, dall'imbalaggio, dalla maturazione ed altre operazioni necessarie per portare la banana al consumatore finale è pari a 0,7 g per banana. Pertanto il bilancio tra CO2 catturata e CO2 emessa calcolato per banana è positivamente a favore della produzione delle banane dell'associazione ATAPRI!!!
Siamo quantomai orgogliosi di sostenere questo progetto di banane biologiche Fair Trade dell'associazione ATAPRI e di contribuire alla lotta contro l'effetto serra responsabile dei cambiamenti climatici, riducendo l'emissione di CO2 ed il riscaldamento globale!


venerdì 19 dicembre 2008

Due banane e un po' d'acqua

Pazzi per la dieta giapponese

Arriva la nuova dieta basata sulla banana. Questa dieta trova molto seguito anche perché è facile da seguire e genera poco stress

Negli Stati Uniti e principalmente in Giappone, per i poteri taumaturgici della frutta, è decollata una dieta per la quale la gente metterebbe la mano sul fuoco. "Una mela al giorno leva il medico di torno", recitava uno dei detti più popolari e non per niente dagli Usa vennero i primi succhi di frutta fresca in bottiglia prodotti dall'allora "neonata" Odwalla - in seguito assorbita dalla Coca-Cola - e dalla Naked, azienda prediletta dalla Google che nei suoi "campus" sparsi per il mondo la distribuisce diffusamente (e gratuitamente) a impiegati e visitatori.
Non deve stupire, quindi, che una dieta a base di frutta come la
Morning Banana Diet stia riscuotendo un successo di pubblico non indifferente.
Arrivata dal Giappone qualche settimana prima della vittoria di Obama, sostenuta da lanci d'agenzia che la indicano come causa della pesante scarsità di banane che si registra in quel Paese, la Banana Diet è stata accolta con folle entusiasmo sopratutto dai più giovani che, nel clima di rinnovamento che si respira nel paese dall'elezione del nuovo presidente, non esitano a sostituirla alle diete a base di Zantrex rese famose da Britney Spears.
Il settimanale Times le ha dedicato una serie di storie sensazionalistche. L'emittente televisiva CBS, cercando di cavalcare il trend, ha trasmesso
un servizio speciale con tanto di dimostrazione pubblica con dietista in una piazza di New York. Il quotidiano StarTribune di Minneapolis l'ha fatta analizzare da un nutrizionista e tabloid come il New York Daily New e il Post l'hanno sbattuta in prima pagina con titoli a sei colonne sulla nuova "pazzia in arrivo dal Giappone". Anche il seriosissimo ed ultra liberale internet newspaper Huffington Post se n'è interessato.
Quello che distingue la Morning Banana Diet dalle altre diete in circolazione non è solo il fatto che è uno dei regimi alimentari più semplici da seguire che siano stati formulati negli ultimi decenni, un paio di banane e un bicchiere d'acqua tiepida ogni mattina prima di colazione e il gioco è fatto, ma anche la sua storia.
Inventata da una farmacista di Osaka, Sumiko Watanabe, che s'era stufata della pigrizia di suo marito, la dieta oltre all'obbiettivo di far perdere peso mira anche a migliorare il livello energetico della persona che la segue.
Rimbalzata all'inizio di Marzo sui social network (Mr. Watanabe aveva perso oltre 15 chili), ha scatenato un tale furore che in pochi giorni le banane sono sparite dagli scaffali dei supermercati dei maggiori centri urbani giapponesi e mesi dopo la situazione non accenna minimamente a cambiare, tanto che alcuni cominciano a parlare di razionamento del frutto.
Intanto in libreria sono arrivati numerosi instant book sull'argomento e si calcola che abbiano già venduto oltre 750 mila copie. Una delle caratteristiche più popolari della dieta è proprio il bassissimo livello di stress che la caratterizza. Anzi una delle sue prescrizioni principali è proprio quella di evitare lo stress costi quel che costi. A tal proposito coloro che la fanno devono impegnarsi a cenare prima delle 8 di sera e ad andare a letto prima di mezzanotte.
"Una delle ragioni per le quali si ingrassa è che la gente lavora di notte o sta sveglia fino a tardi e per contenere l'ansia che genera la mancanza di sonno finisce col mangiare in continuazione", ha spiegato la dietista Kery Glasman: "Se uno va a dormire presto mangia di meno".
Ricerche condotte però da istituti giapponesi sembrano accreditare l'ipotesi che ci siano anche delle ragioni fisico-chimiche specifiche alla base della perdita di peso registrata dai soggetti che hanno seguito la Banana Diet: l'amido delle banane, definito resistente, parrebbe facilitare e incoraggiare la metabolizzazione dei grassi.
Sebbene online e sulle televisioni siano sfilati innumerevoli testimonial, anche il più famoso cantante giapponese è a sostegno della nuova dieta. La banana è un frutto ricco di fibra e molto zuccherino, che "riempie" e quindi è fisiologico che dopo si mangia di meno.
Svariati siti web menzionano questa dieta, di questi il più famoso,
morningbanana. com, suggerisce che, dopo le due banane e il bicchiere d'acqua, di prammatica una persona possa mangiare proprio di tutto e in abbondanza, fatta eccezione per i dolci.

http://www.righthealth.com/Health/Banana%20Diet-s?lid=yhoo-ads-sb-7460722696

http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1850454,00.html

mercoledì 1 ottobre 2008

Orario a Machala, Ecuador